"Nuovi sguardi"

Quello di cui mi sono andata convincendo in anni di lavoro su vari fronti, è che la bellezza non è una fortuna di pochi, è un processo talvolta rapido e talvolta lento di miglioramento, di scoperta e di valorizzazione delle proprie caratteristiche e potenzialità. Il contrario dell'omologazione a canoni precisi, questo è chiaro.

Quando a Milano lavoravo per le sfilate incontravo ragazze bellissime, perfette ma abbastanza difficili da distinguere tra loro. Mi ricordo che una volta, durante la pausa-pranzo, non ho potuto restituire l'accendino alla modella che me lo aveva prestato perchè si era allontanata e non sono riuscita a riconoscerla tra le altre: è vero che in questi casi trucco e capelli sono uguali per tutte ma dobbiamo riconoscere che ormai i nasi, le forme dei volti, le labbra etc. sono molto simili. I chirurghi plastici stessi ammettono che si rivolge a loro fa spesso riferimento a modelli ben precisi.
Io riconosco la bellezza "canonica" e la apprezzo ma non "mi intriga". Il fascino e la particolarità di chi "si fa bello" distinguendosi sono speciali. Mi capita talvolta di vedere dei particolari "imperfetti", nei volti, che consapevolmente ragazze o donne hanno enfatizzato (facendone uno stile caratteristico) ed il risultato è speciale. Mi capita di incontrare persone "fuori taglia" con abbigliamento ed andatura di una sensualità incredibile.
Certo, sono atteggiamenti e modi di essere consapevoli, cercati, che poi diventano naturali perché quando ci si trova bene ci si abitua in fretta…Io credo che solo la trascuratezza sia spiacevole da vedere. E sono convinta, parlo per esperienza personale, che quando si arriva a stare bene nella propria pelle per progressive conquiste, si sta bene e lo si apprezza come non avrebbe potuto accadere se la stessa condizione fosse un "dono di natura".