Si può diventare apatici per lutti, abbandoni o dolori che sconvolgono la vita lasciandoci inebetiti, più spesso l’apatia viene da un’infanzia senza stimoli e spinte all’attivazione oppure in cui i propositi ed i gesti passavano inosservati e quindi erano squalificati.In termini di disagio l’apatico è demotivato, fugge dagli impegni, si autoanestetizza; in termini di risorse è portatore di pace, capace di fare quiete dentro di sé e di agire con calma.
Ha la postura rilassata e morbida, i gesti lenti e calmi, la stretta di mano molle. La mimica facciale è piuttosto inespressiva, lo sguardo assente, l’atteggiamento conciliante.
Nell’apatico lenti e calmi sono anche l’andatura ed il portamento (sempre con la testa un po’ indietro), nonché l’eloquio, continuo e con lunghe pause, con tono di voce basso e grave.
L’atteggiamento dell’apatico nei confronti dell’abbigliamento è di pacata accettazione, senza amore e senza fastidio, del vestiario: l’abito indossato ha una sorta di “sobrietà rassegnata”. Egli si adatta alla situazione contingente e può essere formalmente elegante (mai eccessivo) ma senza alcuna leggerezza, o presentarsi come capita, soprattutto in casa e nei momenti di relax ( quando non ha comunque l’aria trasandata). I colori indossati sono più o meno sempre gli stessi, gli accessori pochi, necessari e di buon gusto.
L’apatico cura il corpo e la relativa igiene quanto basta ed anche la sua capigliatura mostra la necessaria, e mai eccessiva, cura. Ha la fortuna di avere una pelle senza grandi problemi, a cui basta un po’ di crema idratante. Usa, talvolta e con moderazione, profumi discreti.
La donna “apatica” non si trucca o si trucca poco, con un po’ di crema colorata ed un filo di rossetto; può andare oltre, ma con parsimonia, se la situazione lo richiede. Non ama molto farsi toccare dagli altri (e questo vale anche per trucco, massaggi etc.) ma se, per necessità, si deve affidare alle mani altrui è più esigente di quanto ci si potrebbe immaginare: non si lascia passivamente manipolare ma orienta l’operatore verso quello che lei si aspetta dal “trattamento”.
L’aspetto esteriore per l’apatico ha una importanza relativa: vi investe un po’ tempo e non molte aspettative ma, poichè preferisce sentirsi a suo agio tra gli altri ed è consapevole che questo necessita di una certa cura, se la concede. Talvolta penserebbe di attivarsi per averne di più…ma poi non ne fa di nulla.
Generalmente pochi appunti gli possono essere mossi per quanto riguarda la sua immagine (capace com’è di adeguarsi all’ambiente), a meno ché non sia in fase particolarmente depressiva (e quindi di grande trascuratezza). Si nota che mantiene le distanze da chi lo circonda ed ha l’aria un po’ spenta ma…questo è considerato “aplomb”.
L’apatico può comunque essere motivato ad organizzarsi ed avere un maggiore controllo su quello che fa parte della sua immagine esteriore: i suoi abiti e gli accessori nonché l’organizzazione della cura di sé. Essendo un tipo razionale non tarderà a rendersi conto del vantaggio che un’attivazione in tal senso gli procura: un po’ di ordine e di controllo fanno risparmiare tempo e fatica e…evitano brutte figure.
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