Personalità formatasi attorno al bisogno, mai soddisfatto, di sazietà affettiva, spesso correlato all’incapacità della madre di rispondere alla richiesta di attaccamento da parte del bambino. In termini di disagio l’adesivo mostra bisogno di accettazione, disposizione al condizionamento, insaziabilità affettiva, dipendenza. In termini di risorse ha grande capacità di coesione, senso del gruppo, espansività, fedeltà.
L’adesivo ha corporatura atletica e solida, talvolta in sovrappeso o comunque piuttosto “abbondante”, e la postura piuttosto rigida. Il suo volto, rotondeggiante, ha una mimica facciale molto espressiva, con la bocca sempre un po’ aperta, gli occhi spalancati e lo sguardo curioso e vivace, ammiccante.
Per l’adesivo vestirsi significa protezione (dal freddo), rassicurazione (si sente sostenuto dagli abiti che indossa e gli piace molto portare quelli che gli sono stati regalati) e visibilità (veste vivace e colorato). Talvolta è eccessivo, soprattutto con gli accessori (molti, grandi e vistosi) ed i gioielli, ama vestire “griffato” e mettere in mostra le firme..
L’adesivo è sempre alla ricerca del consenso degli altri, per tenerseli vicini, e si serve anche dell’abbigliamento in quest’ottica. Quindi si veste e si cura per farsi notare, si adatta ai gusti di chi ama, imita le persone da cui vuole essere accettato.
Ha una buona igiene personale ed adopera profumi; talvolta lascia i capelli naturali, più spesso li colora e porta tagli e acconciature elaborati.
La donna “adesiva” cura parecchio il suo aspetto. Se le piace truccarsi (o se piace al suo compagno) cerca nuovi modi di farlo: guarda le amiche, chiede consigli, sfoglia giornali. Quando è diventata di moda la ricostruzione “fantasiosa” delle unghie, è stata la prima a sfoggiare mani molto appariscenti.
L’adesivo è un buon cliente per i professionisti dell’immagine (estetiste, parrucchieri, medici estetici) se le condizioni economiche glielo permettono o se ha intorno conoscenti che lo sollecitano. Gli piace comunque farsi “trattare” e si mette, fiducioso, nelle mani altrui. E’ anche un “affezionato” di dietologi e palestre perché spesso mangia troppo: in casa per non deludere chi ha cucinato, in compagnia perché si lascia volentieri trascinare dagli amici, da solo per sopportare la solitudine.
Per quanto riguarda i “segni del tempo”, l’accettazione o la cura dipende da quanto l’entourage dell’adesivo vi dia importanza.
Il desiderio di accettazione da parte degli altri è, per l’adesivo, tale da farlo soffrire molto quando pensa di deludere le richieste altrui. Il rischio maggiore per l’adesivo, per quanto riguarda la sua immagine esteriore, sta proprio nella sua ricerca, nel porsi e nell’abbigliarsi, di assecondare i desideri altrui, o di imitarne l’aspetto, nell’illusione di essere per questo più gradito. Per questo suo atteggiamento può passare infatti per una persona senza gusti propri, arrivando persino a rendersi ridicolo, perché (esteticamente parlando) è ovvio che non tutto si addice a tutti.
L’adesivo avrebbe necessità, per migliorare la sua immagine esteriore, di ridurre la sua vistosità e di imparare a valorizzare il suo aspetto a partire dalle sue caratteristiche. Va coinvolto emotivamente, attraverso lo sviluppo del suo proprio gusto, al piacere di prendersi cura di sé e di garbare anzitutto a sé stesso.
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