A Parigi, al numero 28 di rue de la Charbonnière, si trova il “Salon social Josephine”, un posto molto speciale, dove le donne che non potrebbero permetterselo vengono acconciate, truccate, talvolta vestite bene con abiti prestati, adatti ad una uscita speciale, un colloquio di lavoro o una cerimonia: non gratis perché sarebbe umiliante, ma a prezzi super popolari (taglio-tinta-piega a 3 euro, per esempio). In questo quartiere nero della banlieue, dove molte donne tirano su da sole i figli con poche centinaia di euro al mese, è facile che smettano di curarsi e perdano fiducia in se stesse e questo aiuto “estetico” può essere uno dei modi di restituire loro la forza di affrontare la quotidianità. Il salone è aperto tutti i giorni: vi lavorano parrucchiera, stilista, impiegata; la selezione delle clienti è fatta dai servizi sociali.
Lucia Iraci (originaria di Agrigento, in Francia da quando aveva 15 anni) è la signora che ha aperto il salone nel 2006 e vi lavora il lunedì, quando il suo elegante negozio in Saint-Germaine-de-Prés è chiuso. Molte delle sue clienti sovvenzionano l’iniziativa, il "salon Josephine" porta il nome della sorella di Lucia che è morta e che faceva la parrucchiera.
Sul mensile di Emergency del settembre scorso Lucia racconta: “Quando le donne di Barbès vengono da noi, si sentono ascoltate. A poco a poco si aprono: si ride e si piange (…) E’ un’oasi di pace per chi ne ha più bisogno di altri.”
Sulla home page del sito si legge: il proposito è quello di riconciliare le donne (trattate) con la loro immagine.
Sulla home page del sito si legge: il proposito è quello di riconciliare le donne (trattate) con la loro immagine.
1 commento:
Iniziativa interessante in una Parigi che non è fatta solo di lustrini.
Posta un commento