“Mi faccio rabbia perché da anni
metto su chili. Non mi strafogo di cibo, semplicemente ogni giorno sono in
ansia fino a quando non mi concedo la mia dose di droga alimentare, che è
sempre un alimento proibito (una tavoletta intera di cioccolato, tre paste
ripiene,una confezione di patatine……….). Dopo che l'ho fatto l’ansia allo bocca dello stomaco
passa ma mi arrabbio e mi faccio schifo. Perché mi voglio così male?”
Con qualche variante, questo è
quanto mi sento dire spesso da chi è a disagio con la propria immagine
esteriore e si colpevolizza di non riuscire ad uscirne. A pochi giorni fa
risale l’ultima volta.
Far notare a queste persone che magari
la parte di loro che mette in atto questo comportamento le “protegge” suona
sempre come una rivelazione: è molto meno grave prendere un chilo che rompere
un piatto sulla testa di un figlio, prendere a schiaffi il collega di lavoro,
sbattere fuori casa il partner etc.
Questo è spesso l’inizio della
consapevolezza dei propri meccanismi mentali e di un percorso di cambiamento.
Anche perché con la parte che ci sta proteggendo si può “venire a patti”.